“O coraggio, cuore mio! Le ferite che il ricordo scava si sanano alla fine.”
La tempesta – William Shakespeare
Cosa significa essere anziani?
Perdere i propri poteri?
Diventare inutili?
Invecchiare porta ai margini della società. Eppure parliamo di tanti maghi con in testa un grande cappello a punta, che nascondono poteri magici, tra i tanti uno, quello più importante: la memoria.
Angelo è un mago che ha fatto naufragare la memoria dell’uomo, ormai imprigionata in tante nuvole chiuse dentro una casa di riposo. Eppure è l’unico a conoscere realmente la storia della sua famiglia, a conservarne la memoria.
Dietro la pelle sottile e rugosa, gli occhi sbiaditi e le labbra aride si nascondono incantesimi mai dimenticati. Per questo, Angelo rivendica per sé il nome di Prospero: potente mago dall’infinita conoscenza che ha dovuto lottare contro il malvagio Cloud. Ariella, da lui trasfigurata nello spiritello Ariel, è l‘infermiera che cerca di orientarsi nel fiume di parole dell’anziano paziente. Ma dietro alla routine di pastiglie e di smarrimento quotidiano c’è una storia antica che deve venire a galla.
CREDITI
testo Giulia Sara Borghi e Stefania Buraschi
con Laura Angelone, Leonardo Larini, Alessandro Pozza
soggetto Luca Bellé, Giulia Sara Borghi, Stefania Buraschi
tratto da La tempesta di W. Shakespeare
una produzione Chorós teatro
Realizzata con il patrocinio del Municipio 9 – Comune di Milano